Perduto il cuore
nell’urna ciò che rimane
di un bambino bellissimo
chissà se in fondo al
mare
troveranno alfine
conforto
le ceneri dell’amato
figlio?
Ma il cielo è plumbeo
funesto come quel giorno
che reclamò a sé la sua
vita
la raccolse dai fili
d’erba
mentre egli ascoltava i
grilli
adulare le cicale in
amore.
Sulla strada verso il nulla
laggiù riposa quel suo
sorriso
che in una sera d’estate
diventò gelida brina
e l’anima un cencio
bucato
consumato dalla
candeggina.
Non vi fu trucco né inganno
solamente un fato
bastardo
che afferrò la sua
giovinezza
e ne fece un grumo di
sangue
e la mente, otre
scheggiato
la sparse ben oltre la
luna.
Soltanto le stupide favole
raccontano di buoni
finali
ma egli intraprese quel
viaggio
che non compete agli
adolescenti
e suo padre coltivò la
follia
mescolata ad un dolore
straziante.
N° 3533 - 17 dicembre 2018
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento