a fantasticare il tuo
ritorno
dentro le mie stanze
vuote
dove si ammassavano i
ricordi.
Sicché io ho serrato la porta
ho sprangato ogni finestra
con l’illusione di
imprigionare
almeno la tua ombra
irrequieta.
Non ho molto da condividere
con ciò che mi resta di
te
solamente un bicchiere
di fiele
ed un frammento di pura
pazzia.
Contro i vetri bussa la notte
è da sempre il mio unico
amore
ma il mio cuore si è
fatto arido
la mia anima, un
ologramma.
Mi diverto a lasciare i sospiri
sopra l’onda di un filo
di vento
quasi che potesse
giungere a te
come polline sfuggito
dai fiori.
Io, che ho sprecato silenzi
laddove la tua rabbia
gridava
non ho molto da
rimproverarmi
oltre il fatto d’averti
delusa.
N° 3502 - 6 novembre 2018
Il Custode
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