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venerdì 16 novembre 2018

MI RINNEGASTI

Poi tu mi rinnegasti
come fecero gli apostoli
alla fine dell’ultima cena
ed io, tradito e deluso
mi sedetti in un angolo
dal quale non seppi rialzarmi.

Colò il sangue dalle ferite
degli occhi e delle mie mani
crocefisso sulla tua croce
io ti vidi voltarmi le spalle
furono aceto, le tue parole
che penetrò lo squarcio nel petto.

Il mio peccato fu la solitudine
ma mille secoli di sofferenza
infettarono i miei pensieri
che tu però non capisti mai
io non sopravvissi al tuo veleno
come Cleopatra morsa dall’aspide.

Cosa accadde a quell’amore
che tu millantasti una notte?
Un sentimento in un guscio di noce
in balìa dell’oceano in tempesta
che fu inghiottito dalla balena
al pari della tua misericordia.

Io ti annotai nel mio taccuino
come tu fossi stata una reliquia
in un’antica piramide azteca
ben occultata dalla vegetazione
sicché il viandante potesse sapere
per quale dolore io ebbi a morire.

  N° 3510 - 16 novembre 2018

                                                         Il Custode

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