dentro questo mio antro
in fondo alla parte più
oscura
dei miei occhi curiosi
dove la mia anima pulsa
al soffio del tuo
respiro.
Liason di antico amore
o forse solamente capriccio
però la mia vista si
perde
sopra i tuoi seni
pesanti
quelli che io stringo a
fatica
ma quale sublime
incombenza!
Sopra un tappeto di briciole
e ragni senza alcuna
premura
io origlio verso il
terreno
per ascoltare i tuoi
passi arrivare
ma il suono stridulo
della rotaia
mi riconduce a ricordi
lontani.
Annuso oltre la nebbia
però regna la confusione
tra il sandalo sul quale
navigo
e la vaniglia sulla tua
vagina
saranno i fondi di caffè
a rivelarmi il mio
futuro.
Me ne farò una ragione
se la tua prepotente
bellezza
ti riporterà nella mia
vita
in vetta alla parte più
luminosa
dei miei occhi
terrorizzati
di averti con me per
molti secoli.
N° 3507 - 12 novembre 2018
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento