un lieve mantello di
nebbia
pare lo faccia per il
rispetto
dovuto a chi è dipartito
e con una carezza
amorevole
sfiora i ceri e bacia le
lapidi.
L’atmosfera è spettrale
forse per via della
pioggia
che lacrima dal cielo
plumbeo
o non è che il richiamo
delle anime
in cerca, tra i sentieri
ed i ciottoli
di un misero ricordo di
vita.
S’inchinano dentro i bicchieri
i fiori messi a
sentinella
di coloro che un tempo
furono
ed il tempo ha portato
via
ma restano frammenti di
cuore
di chi ancora oggi li
piange.
Ombre oscure e mai rassegnate
che inseguono amori
perduti
coloro che siedono e
pregano
davanti a una fotografia
antica
e se non pregano,
pensano
travolti dal dolore
dentro il petto.
Infine la nebbia dirada
sui campi seminati di
croci
mentre il cielo scarica
fulmini
che illuminano cripte e
cappelle
e scende silente, la
notte
laddove si respira
l’addio.
N° 3499 - 2 novembre 2018
Il Custode
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