ombre che danzavano una
danza
sopra la fune tesa sul
nulla.
Le madri piangono lacrime
che dissetano piante
tropicali
mentre la mente percorre
la jungla
ad inseguire antichi fantasmi
quelle persone che sono
svanite
tra le fauci di un
vorace oblio.
Gridano nel cielo, i cacatua
per prevaricare le
imprecazioni
di chi supplicava di
vivere ancora
coloro i quali furono
pensieri
diventati poi un soffio
di vento
niente di più che un dolore
distante.
Un ricordo…e fa ancora male
è questo lo scotto che
deve pagare
con le sonanti monete
del dubbio
chi non si arrende e che
non sa
in quale limbo sperduto
si agitano
i volti appesi alle
fotografie.
…E
rimpiangono, le donne
ombre che furono
bellissimi amori
adesso, invece,
solitudine e pianto.
N° 3519 - 27 novembre 2018
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento