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venerdì 30 novembre 2018

NOSTRADAMUS DOCET

Finirà ogni cosa
probabilmente non ci lascerà
il tempo per recriminare
che la morte scenderà veloce
molto più rapida del dolore
ed ancor più dello sgomento.

La natura, genitrice severa
sarà il giudice intransigente
che punirà le nefandezze
causate dalla nostra evoluzione
dove mai potremo sfuggire
all’avanzata dell’estinzione?

Non meritiamo altro
noi, miseri analfabeti della vita
abbiamo scritto il nostro destino
con inchiostro di sangue caldo
con la violenza ingiustificata
e adesso paghiamo dazio.

Accadrà molto presto
come potremmo evitarlo?
La cecità dell’arroganza
ha infettato i nostri pensieri
siamo inutili quanto la polvere
siamo stupidi esseri umani.

  N° 3521 - 30 novembre 2018

                                                       Il Custode

giovedì 29 novembre 2018

HO BISOGNO DI TE

Ho bisogno di te
davvero non lo credevo
tanto che io maledico
l’amore che mi hai insegnato.

Nella notte io vago
mi sento un’anima in pena
che attira mosche e zanzare
giunte a me per compatirmi.

Io avrei dovuto narrarti
della mia insana passione
che è sintomo di debolezza
una crepa nella mia armatura.

Sopra una panchina del parco
incurante del vento gelido
io rammendo ogni parola
che non ti ho voluto mai dire.

Come la coda di un gatto
si solleva il mio pensiero
e va ad implorare alla luna
di raccontarti questo mio oblio.

Davvero non immaginavo
quanto tu fossi importante
lo annoterò nel mio cuore
per non scordarmi di te.

  N° 3520 - 29 novembre 2018

                                                        Il Custode

martedì 27 novembre 2018

OMBRE

Ed immaginano, le donne
ombre che danzavano una danza
sopra la fune tesa sul nulla.

Le madri piangono lacrime
che dissetano piante tropicali
mentre la mente percorre la jungla
ad inseguire antichi fantasmi
quelle persone che sono svanite
tra le fauci di un vorace oblio.

Gridano nel cielo, i cacatua
per prevaricare le imprecazioni
di chi supplicava di vivere ancora
coloro i quali furono pensieri
diventati poi un soffio di vento
niente di più che un dolore distante.

Un ricordo…e fa ancora male
è questo lo scotto che deve pagare
con le sonanti monete del dubbio
chi non si arrende e che non sa
in quale limbo sperduto si agitano
i volti appesi alle fotografie.

E rimpiangono, le donne
ombre che furono bellissimi amori
adesso, invece, solitudine e pianto.

  N° 3519 - 27 novembre 2018

                                                       Il Custode

domenica 25 novembre 2018

SE TU TORNASSI

Se tu tornassi, mia cara
potrei stringerti a me
fino a farti davvero male
fino a lasciarti gridare.

Tu però non comprendi
il mio maestoso delirio
e rimani molto distante
da queste mie mani tese.

Adesso che io sono solo
chi mai potrei umiliare?
Ho insulti dentro il cassetto
e nessuna più da ferire.

Sicché io conto i giorni
da quando hai reso inutile
il capolavoro dell’odio
che ho plasmato negli anni.

Se tu tornassi, tesoro
io smetterei di mentire
a te, persino a me stesso
e confesserei che ti amo.

  N° 3518 - 25 novembre 2018

                                                         Il Custode

DISORDINE

Ti prego, smetti di gridare
mentre con il mio pugnale
io accarezzo la tua pelle
e le tue gocce di sudore
scintillano sopra la lama.

Nella penombra della stanza
il tuo sguardo è una farfalla
che si posa terrorizzata
sopra gli oggetti di tortura
che io tengo sugli scaffali.

I tuoi occhi sono belli
intanto che supplicano pietà
c’è una lacrima e c’è luce
che li rende irresistibili
un trofeo da me ambito.

Io posseggo questo disordine
nel profondo della mente
un alter ego di violenza
che mi suggerisce cosa fare
di questa tua insulsa vita.

Il tuo sangue scorre veloce
sopra il tavolo d’acciaio
laddove io ti ho legata
saluta quel nettare pregiato
che custodivi nelle vene.

Ben presto io mi scorderò
il tuo viso e la tua voce
il perché ti sto uccidendo
ti prego…smetti di implorare
stai solamente per morire.

  N° 3517 - 25 novembre 2018

                                                         Il Custode

sabato 24 novembre 2018

L'EROTISMO

I miei pensieri vacillano
come ubriachi per strada
trascinati via dal vortice
del tuo estremo erotismo
infine si adagiano piano
sul tuo bellissimo corpo.

Dopo, impigliati alla tela
dei tuoi oscuri capelli
restano come la preda
che aspetta la venuta del ragno
ed in balìa di quel morso
accoglie una morte dolcissima.

Nuda e nella penombra
ecco che tu sei l’emblema
della tentazione d’amore
selvatico e senza ritegno
visione che uccide il pudore
e che non dà via di scampo.

Quale magia la tua pelle
i seni che sfidano l’aria
laddove i capezzoli attendono
il tocco delle mie labbra
che scivola e riprende vigore
dinnanzi al tuo clitoride.

Tu, che sei la bellezza
e sei consapevole d’esserlo
hai linee che ti tratteggiano
come è per un capolavoro
che nessun artista, né sognatore
potrebbero mai immaginare.

Io brucio e divento cenere
ad ogni tuo sguardo rovente
che ammicca dentro i miei occhi
e nella disfatta, mi arrendo
pronto a concederti tutto
forse persino il mio cuore.

  N° 3516 - 24 novembre 2018

                                                          Il Custode

giovedì 22 novembre 2018

IL FIELE DELL'ADDIO

Dove sei stata
durante la tempesta?
Tu eri conchiglia
protetta dalla sabbia.

Ora che il vento
ripone la sua rabbia
spuma di mare
si posa sui tuoi occhi.

Tu, infine, vai
e affronti l’inverno
mandami un bacio
mio perduto amore.

Io lo terrò
tra i ricordi più veri
quelli che sputano
il fiele dell’addio.

E mi chiudo in me
perché è freddo
…freddo
fuori è freddo
…freddo.

  N° 3515 - 22 novembre 2018

                                                       Il Custode

mercoledì 21 novembre 2018

TORNA ANCORA

Torna a piangere, amore
dentro la casa vuota
tra le pareti impregnate
della tua fragile ombra
ed avrai mille rimpianti
e rancore, e solitudine
però potrai fare incetta
del mio amore silente.

Abbandona il tuo duomo
la tua serenità effimera
il gelo che, nella notte
si nutre del tuo cuore stanco
poiché ti sto aspettando
nell’oblio delle stanze buie
che tu percorrevi da sola
come uno spettro umiliato.

Io vivo le mie catene
senza te le sollevo a fatica
e ti penso con molta rabbia
e l’anima mia putrefatta
segui il richiamo dell’onda
la fragranza della salsedine
e torna a me per restare
giacché io ti amo ancora.

  N° 3514 - 21 novembre 2018

                                                       Il Custode

UN CIGNO

Mi sono trasformato in un cigno
possente ed instancabile
e adesso scendo l’Olimpo
per cercarti e, infine, amarti.

Gentile sui tuoi capezzoli
selvatico fra le tue gambe
poiché la tua pelle di seta
è causa di audace libido.

Regina indiscussa di Sparta
e nuda da perdere il senno
sopra la riva del fiume
appaghi la mia brama d’amore.

Esplode in me il desiderio
dinnanzi al tuo viso stupendo
ed esserti sopra è un attimo
possederti, la mia priorità.

S’agitano, ora, le mie ali
frattanto che il tuo corpo
freme in balìa dei miei baci
nel delirio della penetrazione.

Dio fra tutti gli dei
eppure talmente fragile
mentre le tue labbra scendono
ed inghiottono la mia virilità.

Adesso il mio seme ti inonda
sussulta violento il tuo cuore
al pari del tuo sesso salato
impastato di rosa e di orgasmo.

È tempo per me di tornare
sopra la cima del monte
…addio mia bellissima Leda
tu, divina nella mia anima.

  N° 3513 - 21 novembre 2018

                                                      Il Custode

martedì 20 novembre 2018

IL CUORE VUOTO

Infine egli lo violò
il cuore vuoto di lei
ed adoperò un grimaldello
trovato sopra la rupe
sotto la rupe, un lamento
indicava chi lei fosse.

Il suono delle campane
d’una chiesa date alle fiamme
ed ogni cosa che egli fece
la fece per il suo amore
eppure lei non comprese
divorata da una gelosia stupida.

I ricordi chiusi in un otre
lasciati invecchiare in cantina
che se mai lei fosse tornata
egli poteva tornare a brindare
ma ne erano trascorse di lune
così tante da sembrare la stessa.

Allora rivolse un pensiero
al silenzio giunto per caso
e nelle interminabili stanze
solamente ombre insolenti
che egli collezionò in previsione
di quando sarebbe rimasto solo.

  N° 3512 - 20 novembre 2018

                                                      Il Custode

domenica 18 novembre 2018

NON FARE RUMORE

Non fare rumore
qualcuno potrebbe sentire
il rantolio che agonizzi
lo sguardo che lanci al soffitto.

Sono impegnato a lavare
il sangue che hai perduto
frattanto che io ti colpivo
con la mia ira e l’accetta.

Il tuo sorriso è scemato
al pari delle tue bugie
ed io lavoro di buona lena
per rimuovere il tuo ricordo.

Non fare rumore
sveglieresti il mio odio
quello che brucia la mente
e mi conduce al delirio.

Devo raccogliere in fretta
i brandelli del tuo cervello
sono sparsi per il pavimento
e le mattonelle della cucina.

I tuoi resti in cantina
la tua ombra per le scale
e sia…continua a guardarmi
ma fallo nel totale silenzio!

  N° 3511 - 18 novembre 2018

                                                        Il Custode