sopra un relitto di noce
io attraverso l’oceano
dalla Polinesia
all’Eurasia
e sugli scogli ed in
lacrime
i gabbiani mi dicono
addio.
Al sole si screpolano
le labbra ed i miei
pensieri
mentre io resto in balìa
di un’altalena di
salsedine
e salgo e poi ridiscendo
infine io salgo ancora.
E mi si impenna il sospiro
quando cavalca il
Maestrale
diretto al filo
dell’orizzonte
dove i delfini attendono
intanto stringono nel
becco
la fragranza di un vivo
rimpianto.
Ma toccherò la terraferma
prima che scenda il
crepuscolo
ed ancorerò la
solitudine
ad una bitta della
banchina
che, quantunque il tempo
muti
non potrò più
naufragare.
N° 3449 - 7 settembre 2018
Il Custode
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