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martedì 11 settembre 2018

GLI DEI

Ritti sulla rupe più alta
ad una spanna dal cielo
osservavano con rassegnazione
creature distanti e veloci
che muovevano senza una meta.

Alcune posavano al suolo
fra gemiti, fiamme e cenere
altre, con la voce di tuono
sputavano parole e delirio
che frantumavano il vento.

E gli animali fuggivano
dalla furia degli esseri umani
distruttori per vocazione
oppure portatori incurabili
della malattia della prevaricazione.

E gli dei ebbero un fremito
di irrefrenabile rabbia
avevano tollerato per secoli
con la cecità dei semplici
con la stupidità degli ingenui.

Sicché sollevarono le acque
e lasciarono che le montagne
tramutassero in umida argilla
che seppellisse quelle creature
dal cuore infido e malvagio.

E morirono tutti
gli innocenti e i colpevoli
finanche i carnefici e le vittime
e ritti sulla rupe più alta
gli dei, alfine, placarono l’animo.

  N° 3452 - 10 settembre 2018

                                                        Il Custode

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