tu ritorni alla tua casa
e sei bella da perdere il senno
come non sarà mai nessuna.
Io ti seguo simile a
un’ombra
attratto da te come un animale
e posso toccare la tua angoscia
annusarla è davvero eccitante.
Chissà mai quale
pensieri
ti stanno attraversando la mente?
Nel frattempo allunghi il passo
la mia presenza ti mette a disagio.
La luna celata dietro le nuvole
ti accompagna sopra il sentiero
poi nelle tenebre tu scorgi i ruderi
di una casa abbandonata.
Tu vi entri poiché
sei convinta
che il buio sarà tuo alleato
nell’occluderti alla mia vista
ahimè, speranza alquanto vana.
Il tuo sospiro, il
tuo sudore
sono il mio faro oltre le onde
la stella che guidò i Re Magi
lungo il viaggio verso l’ignoto.
Mobilio antico e
polvere ovunque
odore di muffa e di stantio
ed in mezzo a tutto quel disordine
tu ti nascondi muta e sconvolta.
E però il tuo
respiro ansimante
cresce veloce con la tua paura
ti sfugge un urlo di grande terrore
sicché io ti trovo, dopo ti uccido.
N° 3446 - 4 settembre 2018
Il Custode
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