poiché ci sono libellule
che ancora non ti
conoscono
e una luna, e una notte
bisognose di impararti.
C’è una foglia che scivola
da un ruscello tra i
monti
e lei sa il tuo segreto
adula la tua bellezza
con garbo ed estrema
saggezza.
Parliamo restando seduti
sulla riva del mare
scommetto che le telline
resteranno alquanto
estasiate
dal tramonto dentro i
tuoi occhi.
E ancora sarà la marea
riflessa sulle tue gote
ad inerpicarsi nel cielo
per descrivere a nuvole
e cirri
la fragranza delle tue
labbra.
Parliamo di te
prima che giunga
l’aurora
per permettere alle
cicale
di ascoltare dentro il
silenzio
la melodia del tuo
amore.
N° 3454 - 14 settembre 2018
Il Custode
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