raccogliere il mio
silenzio
e scagliarlo nel grembo
del vento
e dopo il vento, sotto
le onde?
Sopra i marciapiedi dipinti
da un leggero tocco di
ardesia
nessun gatto, né foglie
autunnali
intralciano il mio
cammino.
Io penso…ma è pura follia
di saltare sul primo
treno
che trancia a metà la
pianura
sino al profilo esile di
lei.
Adesso, e con molta pazienza
estraggo dal tumefatto
mio cuore
ogni spina e ogni
singola lacrima
illuminate da una luna
d’avorio.
Annegano dentro i canali
le parole che io non
seppi dire
il destino che non
pareva avere
un futuro, né una
ragione.
Non vi è più alcuna stazione
né un sogno in cui
rammentarla
solamente i rammendi
nell’anima
con i quali sopravvivere
a Salem.
N° 3455 - 16 settembre 2018
Il Custode
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