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lunedì 24 settembre 2018

LA CONSORTE DEL RE

Dicono che lei abbia fascino
ma il suo sorriso è beffardo
come l’unghia sopra l’ardesia
che graffia le pareti del cuore
ed emette un fastidioso lamento
capace di fare implodere l’anima.

Sicché le damigelle di corte
dicono di avere il terrore
di quel suo sguardo malvagio
che come un pugnale affilato
penetra e scava negli occhi
ed estirpa ogni loro pensiero.

Lei è una preda assai ambita
frutto proibito ai comuni mortali
dicono che chiunque la seduca
è destinato a una morte atroce
ciò che accadde ai cavalieri e ai plebei
che hanno osato sfidare la sorte.

Affacciata alla sua finestra
lei osserva la vasta contea
ed il regno di montagne e villaggi
dicono che le segrete siano popolate
di donzelle che più di lei
possiedono garbo e hanno bellezza.

Lei, l’arroganza di chi è potente
e convinta di ottenere ogni cosa
eppure il suo talamo è freddo
e l’amore solamente un’utopia
dicono che a lei non importi
ma nella notte piange in silenzio.

Sotto la luna e sotto le stelle
lei cammina per il grande parco
chissà che cosa mai sogna
quando ogni villico è assopito?
Lei, la consorte del Re
dicono che è una donna disperata.

  N° 3461 - 24 settembre 2018

                                                            Il Custode

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