dalle parole
pietrificate
caddero al suolo le case
seguite dalle farfalle
sparse nel cielo, le
rondini
smarrirono la primavera.
Si raccontò interi lustri
di quel finale dipinto
sopra una foglia di
acero
e precipitata nel lago
che poi diventò un
origami
e si bruciò contro il
sole.
Chissà che volto aveva
il sospiro della
delusione?
Ma soppesando i pensieri
esso si sentì un po’ più
solo
non ebbe conforto dai
grilli
né dalle ciarliere
cicale.
E fu un sogno, un romanzo
bevuto tutto d'un sorso
ma sul sentiero dei
fiordi
il suono delle campane
parve essere il grido
strozzato
di moribondi gabbiani.
…Infine
scese il crepuscolo
e lo fece con discrezione
con il rispetto dovuto
a chi ha perduto ogni
cosa
il desiderio di vivere
la gioia di poter
morire.
N° 4351 - 9 settembre 2018
Il Custode
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