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lunedì 10 settembre 2018

IL FINALE DIPINTO

E in quell’ultimo giorno
dalle parole pietrificate
caddero al suolo le case
seguite dalle farfalle
sparse nel cielo, le rondini
smarrirono la primavera.

Si raccontò interi lustri
di quel finale dipinto
sopra una foglia di acero
e precipitata nel lago
che poi diventò un origami
e si bruciò contro il sole.

Chissà che volto aveva
il sospiro della delusione?
Ma soppesando i pensieri
esso si sentì un po’ più solo
non ebbe conforto dai grilli
né dalle ciarliere cicale.

E fu un sogno, un romanzo
bevuto tutto d'un sorso
ma sul sentiero dei fiordi
il suono delle campane
parve essere il grido strozzato
di moribondi gabbiani.

Infine scese il crepuscolo
e lo fece con discrezione
con il rispetto dovuto
a chi ha perduto ogni cosa
il desiderio di vivere
la gioia di poter morire.

  N° 4351 - 9 settembre 2018

                                                            Il Custode

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