mi condusse a varcare
la soglia della sua
grotta
sotto l’inferno
profondo.
Io, nello sguardo di Salem
dopo un irto percorso
sopra le ossa e le carni
di chiunque mi
precedette.
E però non ebbi paura
poiché stordito d’amore
sicché cercai nelle
tenebre
il corpo della strega
nuda.
Odore acre di zolfo
che si mescolava alla
rosa
la vista mi si paralizzò
dinnanzi al suo viso
stupendo.
Io, tra le braccia di Salem
conoscevo il mio
sacrificio
ma la mia mente era in
balìa
della sua bellezza
sublime.
Sicché, alfine, nel suo talamo
tra le erbe e le candele
accese
la notte fu di estrema
passione
e parole di indecente
lussuria.
Io, tra le fauci di Salem
ed il suo istinto di
mantide
ricordo quell’ultimo
bacio
fu così che persi la
vita.
N° 3542 - 30 dicembre 2018
Il Custode