Nel gelo della
solitudine
ed intanto la notte cianciava
le parole ascoltate dai grilli
poi le ripeteva alla luna
addormentata d’un sonno profondo.
E le nuvole,
per pura magia
si vestivano di un rosa tenue
quasi che il sole avesse scordato
il riflesso di alcune scintille
egli, sbadato sin dalla nascita.
Lei sedette
sopra i suoi ricordi
e tra le mani una fotografia
c’era un principe o forse un demone
quale che fosse l’immagine stinta
era il ritratto di un grande amore.
Ma fra le
rughe dei fili d’erba
il suo pianto si fece rugiada
lacrime frutto di onde d’oceano
che si tuffavano come bambine
dopo si perdevano nei formicai.
Con gli occhi
aperti verso le stelle
ed erano gemme di rara bellezza
lei si sdraiò sul prato immenso
attenta comunque a non calpestare
ciò che restava di tutti i suoi sogni.
Tra le mani
una fotografia
ed era un principe oppure un demone
lei rammentò come nacque l’addio
<<Tienimi con te>> fu l’ultima
supplica
ma lui la lasciò morire da sola.
N° 2951 - 11 luglio 2015
Il Custode
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