Sono il
silenzio
il tacito soffio del vento
qui, immobile sulla veranda
osservo le nuvole in fuga
dal mio odio, dalla mia rabbia
ed il tuo cadavere sul pavimento.
Scricchiola il
tuo sangue
quello che ha dipinto le suole
ed ha sporcato i miei anfibi
è un rumore assai fastidioso
allora non faccio alcun passo
ma annuso la quiete notturna.
Stai
sospirando
pare che tu ancora agonizzi
sei distesa nella cucina
e morirai senza premura
frattanto nel cielo, le stelle
si inseguono come bambine.
Questo posto
mi piace
odora di alberi e di menta
la luna si trova a proprio agio
vicina, quasi seduta sul prato
le montagne oltre le tenebre
sembrano titani alquanto severi.
Io a volte ti
vedo
ho delle schegge nella mia mente
del tuo viso, dei tuoi splendidi occhi
meraviglia che non so descrivere
e però io non ti amavo
ma apprezzavo il tuo dolore.
Il tuo
pensiero
mi parla…ed è bellissimo
tu vorresti domandare perché
ma sai che non otterresti risposta
tu vorresti un ultimo bacio
io non ho tempo per queste cose.
Dio, quanto
sono stanco!
Ammazzarti non è stato facile
ma ti do la mia parola
che domani avrai la tua sepoltura
a due spanne dal vecchio salice
dalle acque del grande lago.
Sono il
silenzio
uomo scevro dal sentimento
ma ecco…una stella cadente
graffia e trancia la notte a metà
io esprimo il mio desiderio
ed è quello di uccidere ancora.
N° 2941 - 28 giugno 2015
Il Custode
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