Crose e dopo
scogliere
cadono a strapiombo nel mare
sopra gli scogli accarezzati
dalla salsedine e dalla risacca
questa città è bellissima
gotica, dall’oscuro mistero.
Rifugio di
gatti randagi
per le vie dell’angiporto
attratti dal pesce morente
ancora aggrappato alle reti
e gridano, i pescivendoli
un grido che pare una nenia.
Intanto il
sole fa capolino
e tinge la crosta dell’onda
sa che non può entrare
fra i palazzi di antica memoria
protetti da stretti caruggi
e da facce da malavitosi.
I portici
odorano di unto
e di miscuglio di razze e culture
sicché, e con nostalgia
la gente ripensa il passato
quando Genova era Superba
e non alla mercé di sbandati.
Eppure al
divenir del tramonto
il suo volto torna poetico
quando l’orizzonte sembra bruciare
ed i gabbiani tramutano in ombre
che saettano veloci nell’aria
e cianciano parole assordanti.
Però,
nell’immensa tenebra
la Lanterna dispensa la luce
e permette ad una luna magnifica
di trovare un posto dove fermarsi
qui…giusto al centro del cielo
ad ammirare l’intera città.
N° 2936 - 22 giugno 2015
Il Custode
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