oltre il finestrino
passano fiumi e pianure
e sentimenti profondi
pensieri che si frantumano.
Seduto e nel silenzio
lo sguardo segue le nuvole
scende piano il tramonto
sulla campagna e la pioggia
che dipingono il Piemonte.
Io rammento i tuoi occhi
e le parole veloci
prima che fosse il treno
che come per abitudine
mi trascina molto distante.
E la sera si affaccia
sulle rotaie rumorose
dove stridono i freni
come le unghie affilate
che impattano sulla lavagna.
Mi affaccio verso il destino
al ritorno da questo viaggio
quando sarà la luna
io le potrò domandare
se è questo il mio sentiero.
Intanto la vita continua
lungo i paesi che incrocio
da qualche parte, il tuo viso
è un ologramma sublime
che tengo stretto nel cuore.
N° 4187 - 16 agosto 2020
Il Custode
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