in bilico sulla mia vista
ed il tuo dolore discreto
dentro un cassetto del cuore.
E col pensiero e le dita
io sfiorerò la tua pelle
con le labbra, con garbo
sorseggerò le tue lacrime.
Sola dentro i tuoi giorni
tu sarai il mio unico vizio
presunzione di farti sorridere
nonostante la tua tristezza.
Le mie braccia saranno mantello
contro il gelo della disperazione
ed ancora, armatura d’acciaio
per difenderti dalla solitudine.
Ti tenderò la mia mano, l’amore
affinché tu possa seguirmi
ed infrangere il cupo riflesso
per il quale ti senti inadeguata.
E ti giuro che sarai bellissima
come tu non lo hai mai saputo
dentro i miei occhi estasiati
nel profondo della mia anima.
N° 3907 - 26 dicembre 2019
Il Custode
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