e omaggia il tuo splendido corpo
che nudo e senza più vita
riposa sulla battigia bagnata
sono un ballerino elegante
come un cigno che ti fa moine.
In bilico sulla mia mente deviata
io gioco con ciò che rimane
del tuo respiro che pare sfiorire
come un fiore avvinghiato all’inverno
in bilico sulla mia mente bacata
io sorrido una sottile euforia.
Ti guardo come se tu non ci fossi
come tu fossi un solco nella mia vista
e faccio un inchino alle onde
che cullano i miei evanescenti pensieri
ti guardo come se tu non esistessi
mentre giungono le prime formiche.
E scavo un buco nella mia anima
per trovare il bisogno di te
era chiuso in un anfratto distante
ma, distratto, io l’ho smarrito
e scavo un buco sotto la sabbia
ti seppellisco e non ci penso più.
N° 3767 - 29 agosto 2019
Il Custode
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