che pareva non aver senso
eppure, chiunque lo lesse
non ne comprese la portata
né la tragedia che prospettava.
Senza rivali nel soliloquio
raccontò alla folla oceanica
lo sproloquio nella sua mente
e la gente, seppure sgomenta
gli credette con estrema fiducia.
Divorato dalle farneticazioni
immaginò il suo mondo perfetto
dove non trovavano posto
coloro che non erano ariani
coloro che non erano tedeschi.
Prese in prestito antichi vessilli
e la crudeltà da sempre in voga
mentre le armate al suo comando
dilagarono come fece la peste
per le strade della vecchia Europa.
Rapida come si addice agli uragani
la sua pazzia sferzò l’umanità
ed i neri, gli ebrei e gli zingari
e finanche i malati di mente
furono spazzati via come fuscelli.
Ma trascorsa quella tempesta
ognuno sembrò destarsi dal sogno
però rimase il ricordo dell’odio
germogliato come fosse veleno
ed artefice di un’ideologia malsana.
N° 3769 - 30 agosto 2019
Il Custode
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