e silente aspetto il mio turno
dentro la mia gabbia
oltre le sbarre
sono svaniti scimmie e conigli.
Sento le loro urla
ascolto i loro pianti
e non capisco che cosa accade
e però il momento peggiore
è quando scemano i loro lamenti.
Ho visto chi mi ha preceduto
portato via da dottori e infermiere
dal ghigno sinistro
dallo sguardo malvagio
e nessuno è più ritornato.
Quale inferno oltre la soglia?
Quale creatura affamata di anime?
A volte mi sporgo
e al di là della finestra
vedo carcasse senza più vita.
Con i miei occhi terrorizzati
io percorro l’intera stanza
non c’è nessuno nella penombra
e sarò io, benché non lo voglia
il prossimo a varcare il confine.
Arriva l’umano, sadica belva
e mi afferra le zampe
mi stringe alla gola
io sono il paziente numero 7
ora morire è il mio destino.
N° 3740 - 3 agosto 2019
Il Custode
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