ma resterà il mio dolore
per te che eri il sorriso
e adesso, un vuoto incolmabile.
Io sentirò la tua voce
tra le chiacchiere delle cicale
e la carezza delle tue labbra
nel soffio garbato del vento.
Per te che fosti l’amore
di quelli che non sai descrivere
e adesso, cenere e lacrime
e un trauma che non so curare.
Negli occhi avrò quella luce
che tu lasciasti per me
affinché io, amante del buio
potessi ritrovare il sentiero.
E adesso continuo il cammino
per te che mi hai insegnato
il senso di estrema bellezza
che avvolge un’anima pura.
Conserverò le mie spine
nascoste oltre lo sterno
fino a tacitare il mio cuore
sicché non si infetti di rabbia.
Tu ed io eravamo in simbiosi
e adesso mi sento più solo
con l’agonia nella mente
per te che non puoi ritornare.
N° 3743 - 6 agosto 2019
Il Custode
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