che credevo essere vere
ma guardandole negli occhi
si dimostrarono chimere.
Sicché le ho prese fra le mani
per poi scavare nella sabbia
e lontano da sguardi indiscreti
seppellirle con la mia rabbia.
Travolto dalla disillusione
ho preso la via della Muraglia
verso il cielo della Cina
oltre il deserto della Tessaglia.
L’esilio fu la sola via
per evitare il ludibrio
di chi ascoltò i miei silenzi
e non vi lesse il mio squilibrio.
Tra le piramidi d’Egitto
la Sfinge attende di vedermi
ed ha imbandito la tavola
poiché vuol darmi in pasto ai vermi.
Ma in cima al gelo del Tibet
io annuso l’aria rarefatta
per ritrovare la mia dignità
benché sia oramai virtù astratta.
E ripenso a coloro che ho illuso
con le teorie senza destino
e mi assopisco nella forma del loto
nella speranza di tornar bambino.
N° 3753 - 16 agosto 2019
Il Custode
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