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sabato 31 agosto 2019

UN VECCHIO UOMO

Siedi accanto a me
vecchio e fragile uomo
e riposa la tua mente
dai frammenti dei ricordi
conservati nelle tasche
e che tu fatichi a ricordare.

Parlami con la saggezza
racchiusa nelle tue rughe
e che io amo ascoltare
perché quando guardo i tuoi occhi
vedo l’uomo che tu fosti
immagino quello che io sarò.

Perdonati la fragilità
dei tuoi gesti, del tuo sospiro
io non biasimo i tuoi errori
non esalto le tue virtù
ma rispetto il tuo percorso
nell’impervio della vita.

Nel tuo incedere incerto
io vi leggo la dignità
con la quale affronti il viaggio
che ti porterà distante
a quel tramonto che ti attende
e che pretende la tua mano.

La solitudine è la conquista
della tua esistenza oberata
dalle parole da raccontare
a chi decise, solo guardandoti
che eri tu la sua persona
la migliore da poter amare.

Siedi accanto a me
vecchio e moribondo pensiero
e lascia che la tua fronte
accolga un ultimo bacio
chiudi gli occhi ed apri le ali
ed io accetterò il tuo addio.

  N° 3770 - 31 agosto 2019

                                                  Il Custode

venerdì 30 agosto 2019

RICORDI DALL'ODIO

Dopo egli scrisse qualcosa
che pareva non aver senso
eppure, chiunque lo lesse
non ne comprese la portata
né la tragedia che prospettava.

Senza rivali nel soliloquio
raccontò alla folla oceanica
lo sproloquio nella sua mente
e la gente, seppure sgomenta
gli credette con estrema fiducia.

Divorato dalle farneticazioni
immaginò il suo mondo perfetto
dove non trovavano posto
coloro che non erano ariani
coloro che non erano tedeschi.

Prese in prestito antichi vessilli
e la crudeltà da sempre in voga
mentre le armate al suo comando
dilagarono come fece la peste
per le strade della vecchia Europa.

Rapida come si addice agli uragani
la sua pazzia sferzò l’umanità
ed i neri, gli ebrei e gli zingari
e finanche i malati di mente
furono spazzati via come fuscelli.

Ma trascorsa quella tempesta
ognuno sembrò destarsi dal sogno
però rimase il ricordo dell’odio
germogliato come fosse veleno
ed artefice di un’ideologia malsana.

  N° 3769 - 30 agosto 2019

                                                   Il Custode

giovedì 29 agosto 2019

ECATOMBE CELTICA

Noi che fummo selvaggina
e crudeli, i nostri predatori
ci stanarono senza pietà
dando fuoco alle nostre tane.

Loro arrivarono dal Sud
e portavano le insegne di Roma
e le effigi della Chiesa Cattolica
per giustificare gli eccidi.

Dentro i nostri villaggi
tra le pietre, le rune e i menhir
noi celebravamo i solstizi
ed ancora la natura e i defunti.

Ma vennero armati e cattivi
che pure le nostre frecce
non poterono fare alcunché
al cospetto dei loro scudi.

Uccisero tutti gli anziani
decimarono donne e bambini
facendo dell’intera vallata
un’immensa distesa di morti.

Fu allora che noi riparammo
al centro della foresta
dove pensammo di poter scampare
la furia delle belve di Cesare.

Furono inascoltati lamenti
le preghiere e le imprecazioni
giacché noi fummo selvaggina
e poi concime nelle nostre terre.

  N° 3768 - 29 agosto 2019

                                                 Il Custode

SOTTILE EUFORIA

Sono un ballerino che danza
e omaggia il tuo splendido corpo
che nudo e senza più vita
riposa sulla battigia bagnata
sono un ballerino elegante
come un cigno che ti fa moine.

In bilico sulla mia mente deviata
io gioco con ciò che rimane
del tuo respiro che pare sfiorire
come un fiore avvinghiato all’inverno
in bilico sulla mia mente bacata
io sorrido una sottile euforia.

Ti guardo come se tu non ci fossi
come tu fossi un solco nella mia vista
e faccio un inchino alle onde
che cullano i miei evanescenti pensieri
ti guardo come se tu non esistessi
mentre giungono le prime formiche.

E scavo un buco nella mia anima
per trovare il bisogno di te
era chiuso in un anfratto distante
ma, distratto, io l’ho smarrito
e scavo un buco sotto la sabbia
ti seppellisco e non ci penso più.

  N° 3767 - 29 agosto 2019

                                                Il Custode

mercoledì 28 agosto 2019

DOVE?

Osserva la grande vallata
e ancora il cielo terso
e spera di poter ritrovare
un posto che sia casa tua.

Hai viaggiato oltre la notte
che dava corpo al tuo cuore
ma non è mutata la tristezza
né il passato dal quale fuggivi.

Figlio di una giovane lacrima
e di un antico, violento dolore
che pure per pochi miseri istanti
il vasto mare ti sa mitigare.

Ma è solo il tempo di un lampo
e il sangue riprende a sgorgare
dalle ferite nella tua anima
voragini che hanno fame di te.

Ed assume sembianze astratte
il paesaggio nella tua vista
è quello della vita che scorre
che si ferma e non sa tornare.

Nato da una sterile luna
e dalle fusa di un gatto testardo
non ti importa di sopravvivere
né con chi, ma solamente dove.

  N° 3766 - 28 agosto 2019

                                                  Il Custode

martedì 27 agosto 2019

SPOGLIATI!

Denuda la tua anima
questo è il momento
e fallo per i miei occhi
per la mia insana voglia
di averti nelle mie vene.

Tu, creatura sublime
dalla bellezza senza confini
i miei sensi si perdono
ed in te cercano pace
come naufraghi del desiderio.

Spogliati, è l’imperativo
poiché io voglio leggere
quello che dice il tuo cuore
amore o semplice passione
è un concetto assai ininfluente.

Tu, leggenda da raccontare
a chi non crede nei sogni
ti aspetto nella mia vita
quasi che tu fossi la luce
in un universo di tenebra.

  N° 3765 - 27 agosto 2019

                                                 Il Custode

lunedì 26 agosto 2019

TRACCE DI TE

Indelebili
dentro i miei pensieri
ad ogni chiaro di luna
ogni giovane ombra
e si aggrappano
in bilico nella mia mente.

Portano in sé
un sapore agrodolce
è quello del primo bacio
quello dell’ultimo sorriso
che tramutò la mia stanza
in un mausoleo di tenebre.

La polvere è ovunque
dipinge mobilio e silenzi
io vi intingo le dita
e riscopro i ricordi che eri
le tue ingiurie, gli insulti
e tutto l’amore che fosti.

Infine scende la notte
ma come se io fossi un gatto
continuo ancora a vederle
ad ogni chiaro di luna
ogni antica ombra
tutte le tracce di te.

  N° 3764 - 26 agosto 2019

                                                  Il Custode

domenica 25 agosto 2019

LE NOTTI EFFIMERE

Trascorsero
le notti effimere
nel gelo della stanza
nel vuoto del cuore.

Nessuno dei poeti
né alcun cantore
seppero inventare parole
in grado di resuscitare
l’amore oramai defunto.

Bussò ai vetri
con insistenza, la luna
sbirciò e non vide altro
che silenzio e solitudine.

Due ombre distanti
restavano nella penombra
ed i respiri erano ghiaccio
che ne solcava i profili
infine ne uccise le anime.

  N° 3763 - 25 agosto 2019

                                                Il Custode 

sabato 24 agosto 2019

SFUMATURA

Mi piace il tuo viso
ha la sfumatura intrigante
della poesia senza tempo
quella che io ho cercato
e non pensavo esistesse.

Adesso annoto con cura
ogni sguardo che dici
e con l’inchiostro dell’anima
lascio che diventi un messaggio
destinato alla luna.

Perché tu sei bellissima
tanto che persino la notte
scende a farti moine
e però io sorrido
pensando che mi appartieni.

Sicché con le mie labbra
sfioro la tua perfezione
e sfuggo al mio mondo opaco
laddove io ero solo
a sognare soltanto di te.

  N° 3762 - 24 agosto 2019

                                                 Il Custode

venerdì 23 agosto 2019

DISTACCO

Annuso i tuoi silenzi
con distacco
sembrano quasi un addio
pare sia questa la fine
e però non mi importa
della tua vita
né della mia morte.

Io ho pensato pensieri
che ti volevo dire
ma li ho perduti
dentro quel labirinto
eretto nella mia mente
e se li andassi a cercare
mi perderei anche io.

L’amore non ha senso
sicché io ne parlo
giusto quello che occorre
dopo, in disparte
lo schernisco e lo abiuro
facendo comunque in modo
che tu non possa ascoltare.

E ti lascio ai silenzi
quelli che adesso tu scagli
sopra il mio volto
impassibile ed irritante
e con distacco
io spengo ogni luce
e mi godo la solitudine.

  N° 3761 - 23 agosto 2019

                                                 Il Custode

IL BACIO DELLA MORTE

Sulle mie labbra
prima che appassiscano
io lo voglio sentire
dopo, serbarne il ricordo.

E tu sarai il gelo
che precede l’oblio
sarai la pace agognata
oltre questa triste realtà.

Sopra il tuo volto di gesso
scivolano le mie carezze
un saluto, l’approvazione
nel cederti l’intera mia vita.

Un bacio sulla mia pelle
che si sfalda per il dolore
ed io seguirò la tua notte
ovunque essa conduca.

Amore che sarai l’ultimo
il più vero mai conosciuto
intanto che la mia anima
diventa un sospiro sbiadito.

  N° 3760 - 22 agosto 2019

                                                 Il Custode

mercoledì 21 agosto 2019

LA NOTTE DENTRO I SUOI OCCHI

Ho visto un cielo stellato
di falene libere
ed ancora lucciole
che lungo oscuri sentieri
accarezzavano cespugli
colmi di spine e di more.

E tenue quanto il silenzio
scendeva su di me la luna
ed io, estasiato
restavo e la contemplavo
come un soldatino di stagno
prossimo a bruciare d’amore.

I ragni soli nell’ombra
all’ombra delle loro tele
un tranello, eppure bellissimo
così come il suo sguardo
sicché mi facevo mosca
e vi cadevo ogni volta.

Perduto nel labirinto
io seguivo ogni direzione
e però era il suo nome
il suono della sua voce
che, come il filo di Arianna
mi conduceva al suo viso.

Ho aperto le porte al tramonto
e spento, come fosse candela
il vagito dell’aurora nascente
e adesso io rimango
ipnotizzato eppure appagato
nella notte dentro i suoi occhi.

  N° 3759 - 21 agosto 2019

                                                 Il Custode