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lunedì 2 maggio 2016

TU CHE FOSTI OGNI ISTANTE DI VITA

Vieni ancora
a tacitare dentro il mio cuore
quell’urlo intransigente
che ti impreca e ti chiama
e non ti sa più vedere
poiché cieco sin dalla nascita.

Tu che fosti l’agonia
ed ogni istante di vita
da quando dalle mie tasche
è scivolato il tuo nome
io ho cercato di afferrarlo
però, maldestro, l’ho calpestato.

Nell’oceano degli occhi
il dolore si fa mareggiata
quella che sferza le mie pupille
fino alle coste dell’anima
laddove io ti vidi svanire
sulla tua barchetta di carta.

Tu che fosti l’amore
ed ogni silenzio che ho speso
ma deturpato dal tempo
langue in balìa del sangue
che schizzato via dalle vene
imbratta il mio pavimento.

  N° 3115 – 2 maggio 2016


                                              Il Custode

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