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mercoledì 11 maggio 2016

IL DUBBIO DELL'INQUISITORE

Dicono che tu sei malvagia
figlia, poi amante del demonio
eppure, in fondo al  tuo sguardo
io vedo la dignità stessa
del Cristo che percorse il calvario
diretto alla cima del Golgota.

Se i tuoi accusatori sbagliassero
io condannerei a morte un angelo
poiché tale è la tua bellezza
quanto la luna in mezzo la notte
o le stelle che, perduta la rotta
precipitano ai confini del cielo.

Dicono che dentro il tuo frutto
Satana depositò il proprio seme
ma esso possiede quella fragranza
della rosa appena è primavera
dell’onda che carezza la pelle
e la tinge di delicata salsedine.

La Chiesa mi impone di odiarti
sebbene non vi sia alcuna certezza
che tu appartenga all’immondo
io più ti osservo e più mi convinco
di quale infamante menzogna
il clero intero ti abbia incolpata.

Se i tuoi denigratori mentissero
io condannerei al rogo un’innocente
sicché emetterò la giusta sentenza
sulla base della mia coscienza
sarà dunque la mia anima a decidere
se donarti la vita o lasciarti morire.

  N° 3121 – 11 maggio 2016

                                               Il Custode

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