Troppo sola
sulla tua strada
in questa sera tranquilla
tu sei bella quanto il delirio
desiderarti è una scintilla accecante.
E mi trasformo
in un gatto
per giungere a passo felpato
sopra l’asfalto da te percorso
mentre tu osservavi il crepuscolo.
Chissà qual è
il tuo pensiero
e quanta la tua stanchezza?
Il tuo viso è esausto e tirato
ma tu sei comunque meravigliosa.
Vorrei non
doverti ammazzare
e però non è che una bugia
il tuo profumo nelle mie narici
è fonte di estasi e pazzia.
E mi tramuto
in un lupo
per balzare silente e veloce
sui tuoi seni, verso il tuo cuore
da dilaniare con i miei artigli.
Chissà qual
era il tuo nome
e chi lo pronunciava baciandoti?
Intanto il tuo sguardo si quieta
in questa sera drammatica.
N°
3116 – 4 maggio 2016
Il Custode
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