Sei così bella
in questa notte
che si inchina innanzi al tuo viso
al tuo sguardo talmente profondo
da smarrirsi nell’oblio del silenzio.
La mia vista
si insinua in te
su quella gonna talmente corta
che le tue gambe meravigliose
davvero non hanno alcun segreto.
Io le
accarezzo con i miei occhi
che si posano in cerca dell’estasi
quel frutto proibito sotto il tuo grembo
che sa cambiare i destini del mondo.
Il cervo,
l’orso ed il lupo, Artemide
fedeli paggi alla tua splendida corte
tu, dea della caccia e della luna
tu, oramai padrona della mia anima.
E ti amo
dacché sono un folle
e lo sussurro alle lucciole in volo
io sono soltanto un misero mortale
per nulla degno di esserti accanto.
Sicché resterò
nella tua ombra
tra i cespugli di bacche della foresta
ad osservarti col cuore in tumulto
poiché consapevole che non ti appartengo.
N°
3120 – 9 maggio 2016
Il Custode
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