Non è che un
sospiro del vento
e piega la schiena degli alberi
ma in sé ha una tale fragranza
che mi uccide dalla nostalgia.
Io guardo e
non vedo nulla
oltre il cielo che pare catrame
verso le piaghe della pianura
dove un tempo avevo i tuoi occhi.
Se mai io
aprissi la mia finestra
forse tu potresti ancora entrare
sulle ali di un manto di foglie
nella nebbia di ogni mio pensiero.
E però dentro
il buio così fitto
non c’è altro che la solitudine
io mi quieto ed annuso la salsedine
del mio mare, della mia disperazione.
N°
3104 – 18 aprile 2016
Il Custode
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