Io mi
ricorderò
il primo vagito del vento
e steso sulla battigia
fingerò di essere morto
per impietosirti e commuoverti
fino a farti tornare da me.
Ricorderò le
stelle cadenti
cadute dentro il tuo sguardo
io, con la canna da pesca
pescavo per te la più bella
poi la chiamavo per nome
quel nome era sempre il tuo nome.
Ricorderò la
salsedine
rubata all’ultima onda
e modellata da un alchimista
diventò pozione d’amore
che bevuta sotto la luna piena
diede vita alla notte migliore.
Ricorderò e ne
starò male
ma sarà solamente un momento
e supino sopra il mio sogno
in balìa della tua ombra
io fingo di essere morto
ciononostante tu non ritorni.
N°
3111 – 26 aprile 2016
Il Custode
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