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sabato 18 aprile 2015

TI HO VISTA NEL BOSCO

Ti ho vista nel bosco
bellissima e molto eterea
quasi tu fossi una Dea
e fuggivi, ed ansimavi
e nel profondo degli occhi
il tuo dolore era immenso.

Allora ti ho chiamata
ed ho inventato il tuo nome
ti sei fermata, hai sorriso
poi mi hai voltato le spalle
sicché io ti ho offerto una rosa
che tenevo dentro la tasca.

La vaniglia della tua pelle
scivolava sopra le more
quando mi hai teso la mano
di ghiaccio, come fosse l’inverno
e dalle dita sottili
quanto la tela del ragno.

Reminiscenza e delirio
il sapore dei tuoi capelli
ed una gazza indiscreta
spiava i nostri sospiri
li rubava e li rivendeva
ad uno scoiattolo solo.

Io ho intriso le labbra
nella tua pozione d’amore
e sono caduto in un sonno
che precedeva la morte
non conoscevo chi lei fosse
ma aveva un indubbio fascino.

Dopo ho scostato via i capezzoli
e con i capezzoli, i seni
incuriosito dalla voragine
dalla tenebra oltre il tuo sterno
là io sentivo un battito intenso
ma dentro il tuo petto era il nulla.

Sotto una luna di sangue
ti ho parlato parole distratte
ed il cuore che non trovavo
giaceva sopra il mio palmo
tu lo avevi barattato con me
poiché a te non serviva.

Chissà mai cosa chiedesti
in cambio della tua vita?
Un’anima, forse un ricordo
comunque io continuo a baciarti
da quando ti ho vista nel bosco
e nel bosco mi sono perduto.

  N° 2884 - 17 aprile 2015

                                                  Il Custode

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