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venerdì 24 aprile 2015

POI LA LUNA DISSE QUALCOSA...

Ero impegnato a scagliare
chicchi di grano in fondo al lago
affinché ne nascesse corallo
da tenere sul mio davanzale
io ero impegnato e distratto
dai crisantemi dentro le aiuole.

Poi la luna disse qualcosa
ed io mi voltai per smentirla
fu così che ti vidi arrivare
sugli anfibi e col corsetto nero
e ti guardai camminare la notte
come si guarda l’ultimo sogno.

Dentro il buio sentivo il lamento
di un pipistrello, forse un corvo
fra le zampe stringeva una rosa
ed il tuo nome scritto sul becco
sentii il ghiaccio sulla mia schiena
ma non era che il tuo sospiro.

Vagamente ricordo il tuo bacio
che baciava le mie pupille
il mio cuore prese ad ammiccare
ero adirato da tanta insolenza
avevo l’anima di spine e di borchie
tu le labbra di lava bollente.

Restai impassibile sulla mia croce
che mi offriva una vista stupenda
vedevo il seno, la tua bellezza
nulla che mi fosse mai stato concesso
ma da chiromante io lessi la tua mano
c’erano le cicatrici del tuo addio.

Sicché io tornai sulla riva del lago
ad aspettare un qualsiasi germoglio
qualsiasi cosa purché non l’amore
poi la luna disse qualcosa
e per paura che parlasse di te
la frantumai in mille scintille.

  N° 2888 - 22 aprile 2015

                                                  Il Custode

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