Notte, o notte
di tormento invadente
l’ombra tua che ritorna
a graffiarmi sul cuore
occhi martiri e soli
a bruciar tra le stelle
notte che non ti vedo
ma riesco a sentirti.
Sorriso di
luna stanca
che saetta le tenebre
e ti inseguo nel buio
di silenzio sui monti
e ascolto il tuo sospiro
girandola persa nel vento
che profuma la notte
del tuo sguardo stupendo.
Allora uccido
le ore
affinché non giunga l’aurora
ti ho smarrita nel sole
adesso abiuro la luce
ed hai lasciato parole
come macigni che ardono
ma mi narra la notte
quanto io ti amo ancora.
N° 1623 - 12 settembre 2009
Il Custode
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