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mercoledì 22 aprile 2015

CARPI

Ritocchi di candida neve
scesi dalla tela del cielo
scendevano e baciavano l’erba
e l’aria era un gelido abbraccio.

Salem tu fosti un’oscura visione
lungo la via verso il castello
fu dove io smarrii il mio bacio
che si impigliò sulle tue labbra.

Nelle narici ancora il metallo
delle rotaie e della stazione
ecco perché pensai inebriante
la tua pelle di rosa e vaniglia.

Nello sbadiglio di gelido ghiaccio
febbraio sputò sopra le nuvole
mentre brulicava la gente di Carpi
intorno alla piazza e dentro i cafè.

Salem tu fosti un amore profondo
e quando io precipitai in te
non ritrovai la strada di casa
non ritrovai più la ragione.

Chissà cosa fu del tuo sorriso
quello che spendevi con parsimonia
fra le rotaie e nella stazione
pochi minuti alla fine del sogno.

Infine svanì la pianura emiliana
lasciando scintille di nostalgia
però cianciava la gente di Carpi
dentro la piazza e sotto il castello.

  N° 2857 - 20 febbraio 2015

                                                       Il Custode

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