Dondola sulla
mia veranda
cullato da una folata umida
e nel vento tutti i miei sogni
i racconti di guerrieri e sciamani
nel vento la mia libertà
oramai solamente un miraggio.
E danza, e
gioca tra i cerchi
la brezza giunta a spettinarmi
che, come il latrato dei coyote
attraversa i canyons e i dirupi
e si infrange sollevando polvere
per le strade di questa riserva.
L’ho
intrecciato da molte lune
e da molte lune attendo la magia
ma non sento i cavalli scalpitare
né i bisonti nella prateria
a sfuggire le frecce e la paura
ed il grido di battaglia dei miei avi.
Ma la luna
pare quasi carezzarmi
consolare la mia ingenua cecità
questa notte però è molto bella
e riesce a mitigare anche il dolore
del ricordo della mia tribù
decimata da chi giunse d’oltreoceano.
Dondola sulla
mia veranda
a volte sale per baciare il cielo
ecco dov’è appeso il mio sogno
ingrigito al tocco delle stagioni
è persa nel tempo la mia libertà
oramai solamente una fantasia.
N° 2883 - 15 aprile 2015
Il Custode
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