Vide l’intero
mondo
dentro lo sguardo di lei
fatto di pace e di magia
che desiderò profondamente.
Allora ne
parlò alla luna
scrisse ideogrammi alle stelle
dopo, sopra la tolda di un giunco
salpò verso i campi di riso.
Magnolia e
draghi di cartapesta
solcavano il cielo dipinto di pece
intanto la notte cianciava
un concerto di liuto e di cetra.
Quella donna
era bellissima
con gli occhi di mandorlo in fiore
le era stata recata dal sogno
da allora lui non smise di sognare.
La Cina non
pareva distante
per un cuore talmente affamato
e però egli non arrivava mai
dove pensava fosse il destino.
Fu così che
trascorsero i secoli
sopra la tolda del giunco
un miraggio, forse soltanto pazzia
comunque parte della sua anima.
Infine terminarono
i giorni
lui pensò a quello sguardo cinese
dove albergava l’intero mondo
…e fu l’ultima cosa che vide.
N° 2891 - 28 aprile 2015
Il Custode
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