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giovedì 23 aprile 2015

MITOLOGICA

Sicché Arianna tesse il suo filo
per Teseo, spasimante molesto
e gli indicò la via da seguire
tra i meandri del labirinto
e pregò affinché il minotauro
uccidesse quell’eroe di cartapesta
perché lei coronasse il suo sogno
d’essere sposa di Dionisio, il dio.

Dopo Dedalo, in un impeto d’ira
stanco dei vizi del figlio arrogante
gli costruì ali di carta velina
con le quali affrontare il cielo
e dal cielo Icaro precipitò
tra le fauci dell’oceano immenso
dissero che finì pasto degli squali
qualcuno lo vide, invece, ad Atlantide.

E Medusa dalla chioma di aspidi
antica mantide vogliosa e insoddisfatta
amava uomini, ahimè, privi di passione
e con il suo sguardo e con i serpenti
li trasformava in statue esterrefatte
fino a quando incontrò Perseo
dal sesso capace ed i modi gentili
con cui diede vita ad una stirpe dannata.

Accadde che Cupido uccise Afrodite
quando le scagliò un dardo al veleno
lei era in sella al suo fido Pegaso
e cadde tra le colonne di Sparta
dove meditava un confuso Leonida
che nel riportarla verso l’Olimpo
perso il senno e non seppe tornare.

Infine Ulisse, disceso nell’Ade
scoprì che era un luogo bellissimo
al contrario di ciò che si vociferava
nelle cantine della sua Itaca
donne meravigliose e vino pregiato
la petulante Penelope era dimenticata
si adagiò sopra il trono infuocato
quello era il regno da sempre sognato.

  N° 2887 - 22 aprile 2015

                                                 Il Custode

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