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mercoledì 15 agosto 2018

RACCONTO MACABRO

Mi sta seguendo
ed ansima selvaggiamente
dopo ogni mio passo
dentro il dedalo di vicoli.

Io mi volto
e non riesco a vederlo
ma la mia vita è in pericolo
il mio destino, un enigma.

La nebbia è fitta
sopra le strade deserte
si sposa alla perfezione
con l’atmosfera sinistra.

Buio profondo e silenzio
la luna non mi è d’aiuto
ferma nella volta del cielo
è spettatrice annoiata.

Il predatore mi osserva
sento i suoi occhi malvagi
scivolare come cera rovente
ad ustionare il mio cuore.

È notte, pare essere l’ultima
della mia misera vita
disorientato dalla paura
io mi perdo lungo le strade.

Adesso ho un muro davanti
davvero non ho più scampo
sento vicino il suo alito
comunque ha un sapore buono.

Come potrei mai salvarmi?
A chi dovrei chiedere soccorso?
Il mio inseguitore mi afferra
mi stringe fra le sue braccia.

Mi parla, e la voce è dolce
io sono alquanto confuso
il viso ha qualcosa di angelico
il suo corpo è un capolavoro.

Ha un’espressione delusa
e sussurra: <<Perché mi rifiuti?
Non lo vedi che sono l’amore?>>
Sicché io preferisco morire.

  N° 3434 - 15 agosto 2018

                                                           Il Custode

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