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domenica 12 agosto 2018

ORIZZONTE

Non c’è, all’orizzonte
un solo pensiero
né un miserabile ricordo
da carezzare con cura
e stringere fino a soffocarlo
tra le mie dita di ghiaccio.

Io cammino le rotaie
con lo sguardo alle onde
ed i capelli che sfiorano
nuvole alla deriva
per via del vento robusto
a causa della solitudine.

Odio i fottuti gabbiani
che volano senza fermarsi
che non intendono ascoltare
le mie parole di te
quasi che parlarne ancora
ti facesse tornare.

Quanto male nel cuore
è la legge di causa ed effetto
mentre la luna è là fuori
come in tutte le notti
persino in questo momento
che io desidero il buio.

Sicché chiudo i miei occhi
e nel silenzio che regna
in bilico, all’orizzonte
io riesco ancora a sentirti
ed ho nuova ragione
per la quale morire d’amore.

  N° 3431 - 12 agosto 2018

                                                     Il Custode

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