l’ennesima ferita subita
però prende la vita per
mano
‘ché c’è da pensare a
chi vive.
Nel giorno del grande lutto
il cielo comprende il dolore
e sfodera un sole
magnifico
in segno di estremo
rispetto.
E ripongono, i burberi genovesi
l’attitudine verso il
mugugno
‘ché c’è da portare
conforto
a chi ha perso casa,
affetti e animali.
Comunque non si dimenticano
dell’incuria e
dell’avidità
che se solo ci fosse
giustizia
per i responsabili
sarebbe la gogna.
Piange, la mia amata città
eppure non china la
testa
l’esperienza di tragedie
passate
ha temprato il cuore e
l’orgoglio.
Come nel fango, così dopo le bombe
gonfia il petto e torna
a rialzarsi
e si occupa di chi ha
bisogno
perché è questa la mia
bellissima Genova.
N° 3436 - 18 agosto 2018
Il Custode
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