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sabato 2 giugno 2018

RADICI

Appartengo a questa terra
a questo mare garbato
che sbuffa sabbia e salsedine
sopra la spiaggia di ciottoli
sulle barche ferme, assopite
depositate sull’arenile.

Qui ho le mie radici
laddove si perde il riflesso
del sole dentro i caruggi
che fugge alla rinfusa
e nell’amplesso con la penombra
partorisce fasci di luce.

Invoco un destino mite
ed una dipartita serena
con le ceneri pronte a baciare
le acque oltre le coste
infine posarsi, esauste
sul becco di presuntuosi gabbiani.

Amo i miei luoghi
e chiunque me li abbia concessi
seduto alla mercé della luna
annuso lo scirocco nascente
e sento di essere vivo
e parte di un mondo bellissimo.

  N° 3388 - 2 giugno 2018

                                                      Il Custode

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