e per un giorno soltanto
averti ancora con me
per poterti picchiare a
sangue
umiliarti senza
misericordia
perché io ti amo davvero
e con fierezza, lo
affermo.
Vorrei stringerti forte
come si stringe un
bambino
fino a che dal dolore
comincia un fastidioso
pianto
dopo mi implora e si
scusa
per qualcosa che non
ricorda
per qualcosa che non ha
commesso.
Vorrei baciare le tue labbra
per poi morderle senza
pietà
perché io ti desidero
tanto
e desidero vederti
soffrire
mentre brucio la tua
pelle morbida
con la fiamma della
candela
con l’eccitazione
soltanto accennata.
E vorrei tenerti la mano
lungo una strada che
brulica
di gente folle e
frenetica
per sentirmi come se io
fossi
il tuo unico dio e
padrone
affinché nessuno
comprenda
quanto, in realtà, io
sono solo.
N° 3401 - 23 giugno 2018
Il Custode
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