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sabato 16 giugno 2018

VANITA' DELLA CICALA

Sono disinibita
e seppure alquanto loquace
l’amante più desiderata
nelle calde sere d’estate.

La mia voce è metallo fuso
ed il mio canto
spettina le spighe di grano
laddove attendono i grilli.

Provo un sottile piacere
nel provocare la luna
‘ché io sono, ahimè, vanitosa
siccome si addice a una dea.

So che il ragno mi cerca
nel punto in cui ha teso la tela
lo stesso è per la cavalletta
quando cala la notte profonda.

E però io sono scaltra
sicché mi fingo muta
e mi riparo nell’ombra
dove i loro occhi non vedono.

Poiché io sono Regina
esperta della seduzione
si inchinano a me i girasoli
e perfino le stelle mi venerano.

  N° 3397 - 15 giugno 2018

                                                       Il Custode

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