in fondo al nero
profondo
in quegli occhi
sfuggenti
calmi quanto il deserto
sono inciampato e caduto
e non mi so più
rialzare.
Nascevano rose selvatiche
dentro quell’antro
oscuro
ed io, con l’acciarino
ne illuminavo le spine
nascevano rose
selvatiche
come le labbra di Salem.
La talpa scrisse un messaggio
sulle pareti dell’anima
di sangue ed amore
stantio
e odore di afa
opprimente
la talpa scrisse un
messaggio
per una libellula cieca.
Sicché io attesi la notte
per ritornare a vederla
però, in balìa delle
tenebre
non mi accorsi del
giorno nuovo
sicché io attesi la
notte
lo feci per diversi
secoli.
Infine ho costruito un lunario
proprio al centro del
petto
e con l’inchiostro di
china
io rimarco la sua
lontananza
infine ho costruito un
lunario
e nel cuore, l’ombra di
Salem.
N° 3395 - 11 giugno 2018
Il Custode
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