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martedì 12 giugno 2018

COME LE LABBRA DI SALEM

Sono inciampato e caduto
in fondo al nero profondo
in quegli occhi sfuggenti
calmi quanto il deserto
sono inciampato e caduto
e non mi so più rialzare.

Nascevano rose selvatiche
dentro quell’antro oscuro
ed io, con l’acciarino
ne illuminavo le spine
nascevano rose selvatiche
come le labbra di Salem.

La talpa scrisse un messaggio
sulle pareti dell’anima
di sangue ed amore stantio
e odore di afa opprimente
la talpa scrisse un messaggio
per una libellula cieca.

Sicché io attesi la notte
per ritornare a vederla
però, in balìa delle tenebre
non mi accorsi del giorno nuovo
sicché io attesi la notte
lo feci per diversi secoli.

Infine ho costruito un lunario
proprio al centro del petto
e con l’inchiostro di china
io rimarco la sua lontananza
infine ho costruito un lunario
e nel cuore, l’ombra di Salem.

  N° 3395 - 11 giugno 2018

                                                 Il Custode

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