in ginocchio, all’altare
di amarti e rispettarti
ed intanto il prete
annuiva
davanti al mio
giuramento.
I tuoi occhi
esprimevano una tale
magia
che io, mesmerizzato
non vedevo nient’altro
soltanto il tuo viso
bellissimo.
Dopo finì la funzione
ed al cospetto degli
invitati
tutti vestiti a festa
il prelato sentenziò:
<<Puoi baciare la
sposa…>>
Sicché io ti baciai
ne ho un vago ricordo
adesso che i momenti
felici
sono distanti nel tempo
travolti da un odio
profondo.
Mi hai detto addio
avevi già pronto un
futuro
del quale non facevo
parte
ed io non potevo
permetterti
di umiliarmi in quella
maniera.
Dunque ti ho uccisa
durante un impulso
improvviso
con un coltello affilato
ti ho colpita più volte
alla gola e dentro il
cuore.
Tu adesso rantoli
vorresti gridarmi il
disprezzo
che stai provando per me
ma il tuo respiro scema
e si infrange contro il
soffitto.
Sono in un sogno
dove immagino voci e
delirio
dove vedo e alfine
ascolto
il sacerdote che
mormora:
<<puoi ammazzare
la sposa…>>
N° 3391 - 5 giugno 2018
Il Custode
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