in questa mia terra
e dentro il mio cuore
difendendoti sempre da chi
ti dipingeva quale delinquente.
Ho speso
parole e ragioni
per giustificare la tua venuta
perché io lo credevo davvero
che tu eri un disadattato
una persona cui dare aiuto.
Io, da sempre
in prima fila
sopra le coste affollate
dai disperati che come te
mi parevano povere vittime
di un mondo alla deriva.
Ti ho nutrito,
straniero
mettendo in secondo piano
il sangue del mio sangue
quei miei figli che molto spesso
mi rimproveravano la mia cecità.
Adesso sei
davanti a me
ti sei insinuato nella mia casa
e per pochi, miseri denari
tu mi hai colpito a morte
lasciandomi qui agonizzante.
Mi hai
derubato, straniero
tradendo la mia fiducia
ora io conosco la mia stupidità
poiché ingenuamente ti ho imposto
a chi non ti voleva ospitare.
Tu, figlio di
terre malsane
e di un mondo alla deriva
il mio respiro fugge lontano
quasi che si vergognasse
per averti creduto un fratello.
N° 3034 - 26 ottobre 2015
Il Custode
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