Translate

lunedì 19 ottobre 2015

IL RESUSCITATO

Zolfo…e dopo zolle di terra
e radici di viole selvatiche
io, cresciuto a tenebre e fango
a fatica mi abituo alla luce.

Esco fuori ed annuso l’aria
sono secoli che non mi nutro
ma non conosco questi sentieri
e potrei perdermi in un istante.

Il cielo è plumbeo, così le nuvole
chi può vivere in un simile inferno?
E però io non mi posso fermare
devo trovare cibo e speranza.

Da lontano il fumo si alza
fuoriesce da stranissime torri
vedo rottami di vetro e metallo
al di là della recinzione sfondata.

Nessun suono, nessuna parola
un solo cane che urina in un canto
cosa ne è stato dell’umanità intera?
Forse è oramai giunta all’apocalisse.

Fiamme che non paiono estinguersi
chi può sognare in un simile inferno?
Io ho percorso già molte miglia
senza scorgere ombre né spettri.

La foresta è diventata deserto
il deserto è sommerso dal mare
io raggiungo un’immensa distesa
popolata da scheletri e cenere.

Questo posto a me non piace
ha il lezzo del delirio latente
sono da solo…certo questo lo accetto
ma non vedo nessuno da uccidere.

Sotto i piedi soltanto ruggine
chi può sperare in un simile inferno?
Io, mio malgrado, sono un non-morto
perduto in una landa di cadaveri.

  N° 3023 - 9 ottobre 2015

                                                  Il Custode

Nessun commento:

Posta un commento