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giovedì 8 ottobre 2015

ERBA CATTIVA

Poiché l’erba cattiva
si dice che non muoia mai
io ti ho estirpata
io ti ho bruciata
ma tu sei sempre risorta
cenere e fango dinnanzi a me
con quello sguardo al vetriolo
ed il sorriso tagliente
che affondava nella mia pelle.

Vomito di lucertola
e lacrima di rondine abbattuta
era così che io ti vedevo
con gli occhi del cuore
nelle rughe dell’anima
però il tuo bellissimo viso di cera
resisteva alle mie insistenti carezze
seppure fossero fatte di lava
e di un amore troppo rovente.

Mi sputavi sentenze di strega
eterni e malvagi sortilegi
ma avevi quel buon odore
dei ricordi dentro l’oblio
in te io incontravo le tenebre
quasi un oscuro mantello
sicuramente il mio destino
quel destino talmente afrodisiaco
che mi masturbavo al solo suo pensiero.

Nella tua gola profonda
come in fondo alla foiba
il sangue divenne cristallo
una stalattite sulle tue labbra
sicché, fenice dall’oltretomba
tu mi hai distrutto
tu mi hai reso poltiglia
intanto io attendo in un canto
che tu abbia bisogno di me.

  N° 3017 - 3 ottobre 2015

                                                 Il Custode

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